CHAMPAGNE nella COPPA del MONDO 2006
- elisabettaperri
- 19 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Il 9 Luglio 2006 il bollettino meteorologico pronosticava un cielo azzurro sopra Berlino, impossibile non ricordarsene. Una previsione confermata la sera stessa dal concitato cronista Marco Civoli, voce inconfondibile del modo sportivo e colonna sonora per milioni di italiani, durante le magiche notti culminate nella vittoria del Mondiale.

Italia – Francia. Una finale tesissima, cadenzata da nervosismo e polemiche. La testata di Zidane diventa l'immagine simbolo del Campionato. L’espulsione del capitano francese, una macchia indelebile destinata a segnare la mesta fine di una brillante carriera. I supplementari finiscono in pareggio, ma dagli spalti dell’Olympiastadion si reclama a gran voce una squadra da coronare. Ha inizio la cinica lotteria dei rigori, poi esplode la festa italiana. Campioni del Mondo. E’ il momento in cui l’Italia che s’è desta scende in piazza a celebrare la vittoria, in un tripudio tricolore di verde, bianco e rosso. Il Circo Massimo è gremito da una folla incontenibile e - rispolverando gli antichi fasti - è pronto al trionfo, da tributare con cerimonia solenne ai nostri 11 Cesari in arrivo dalla Germania.
«Non possiamo volar basso e se non è il settimo cielo è un cielo bellissimo».
Così sentenzia Marcello Lippi a bordo dell'Airbus 320 Eurofly, in viaggio verso casa. A 24 anni dall'ultimo successo azzurro, (correva l'anno 1982), la Coppa del Mondo varca finalmente i confini delle Alpi per tornare in Italia.
Già ubriachi di gioia, i campioni iniziano a brindare in volo. Il clima è di allegria incontenibile. Centottanta posti designati tra staff della nazionale, ct, consorti e giornalisti. Il carrello portavivande è in realtà un’enorme glacette stracarica di bollicine, corre su e giù per il corridoio tra brindisi, abbracci, lacrime e risate. Una volta atterrati sulla pista di Pratica di Mare, casse su casse di bottiglie vengono stappate per innaffiare festosamente la folla in delirio. In quel momento solo l’Italia enologica ci ha fatto caso e il suo sorriso si è un po’ smorzato. Mentre a Parigi giornalisti e cronisti scorrono compiaciuti dispacci e lanci di agenzia.
«Oh, voilà les italiens!».
Con cosa hanno brindato, les italiens?
Ironia della sorte, la Coupe du Monde è colma di champagne.
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